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Che cosa è una faglia

Una faglia è una frattura che interessa un volume di roccia della crosta terrestre e che mostra evidenze di movimento relativo tra le due masse rocciose da essa divise. La superficie lungo cui si è verificata la frattura si chiama superficie di faglia oppure piano di faglia, o anche specchio di faglia. Le rocce in prossimità di una faglia risultano spesso intensamente frantumate e si parla in questo caso di rocce di faglia quali le cataclasiti o le miloniti.

L’energia rilasciata dopo il movimento lungo il piano di faglia è la causa della maggior parte dei terremoti.

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Immagine satellitare di una porzione della faglia di Piqiang (Cina). Si tratta di una faglia di tipo trascorrente sinitro. Immagine tratta da Wikipedia.

Le faglie vengono distinte in base alla giacitura del piano e a come è avvenuto il movimento reciproco delle due parti. La direzione del movimento si ricava dalle strie, cioè dalle sottili incisioni che si producono sul piano di faglia per il forte attrito fra i due blocchi in movimento.

In base alla giacitura del piano si distinguono:

  • faglie che presentano il piano di taglio inclinato;
  • faglie con piano di taglio verticale.

Se il piano di faglia è inclinato, si tratta di una faglia diretta o di una faglia inversa.

Che cosa è una faglia diretta

Si parla di faglia diretta quando il blocco di rocce che si trova sopra il piano di taglio risulta spostato verso il basso rispetto a quello contiguo. In tal caso, dopo che si è manifestata la faglia, il settore di crosta interessato risulta allargato per l’azione di forze divergenti e si parla di «tettonica distensiva».

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Schema di faglia diretta
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Faglia diretta (o normale)

Che cosa è una faglia inversa

Si parla, invece, di faglia inversa quando il blocco di rocce che si trova sopra il piano di taglio risulta spostato verso l’alto rispetto a quello contiguo, tanto da sormontarlo. In tal caso, il settore di crosta interessato risulta accorciato per l’azione di forze compressive e si parla di «tettonica compressiva». Tettonica distensiva o compressiva sono il risultato di meccanismi di deformazione molto diversi: ne riparleremo quando affronteremo il problema delle forze che provocano le deformazioni.

schema-faglia-inversa
Schema di faglia inversa
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Faglia inversa nel Montana (USA)

Quando il piano della faglia è verticale, i blocchi risultano in genere uno sollevato e l’altro abbassato; il movimento può essere avvenuto lungo la verticale oppure obliquamente, e questo si può dedurre dalla direzione delle strie.

Che cosa è una faglia trascorrente

Quando, invece, il piano è verticale ma le strie indicano che il movimento è stato orizzontale o pochissimo inclinato, si parla di faglie trascorrenti. Grandi settori della crosta terrestre risultano scivolati uno a fianco dell’altro per decine o centinaia di chilometri lungo faglie trascorrenti. Un esempio di faglia trascorrente ( oltre alla faglia di Piqiang, nella prima foto del post) è la faglia di Sant’Andrea ( San Andreas Fault), in California.

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Schema di faglia trascorrente

In Italia un’importante faglia trascorrente è la Linea Ancona- Anzio, che separa l’Appennino Settentrionale dall’Appennino Centro-Meridionale. Questa faglia ha una storia lunga e complessa che è iniziata quasi 200 milioni di anni fa.

Un’altra faglia trascorrente molto importante è la Linea Isubrica che va da Torino fino alla pianura Pannonica, in Ungheria.

Sistemi di faglie

Una tipica associazione di faglie dirette è quella che determina una fossa tettonica (Graben): in questo caso due sistemi paralleli di faglie disposte a gradinata provocano l’abbassamento della striscia di crosta tra essi interposta («fossa») rispetto alle due parti laterali. Se due o più fosse tettoniche si fiancheggiano, i settori che le separano, rimasti relativamente sollevati, prendono il nome di pilastri (Horst). Alle fosse tettoniche corrispondono vere depressioni morfologiche chiamate rift valleys (in inglese rift significa spaccatura).

horst-graben
Horst e graben

La più celebre struttura di questo tipo è la Great Rift Valley dell’Africa Orientale: è lunga oltre 6000 km e larga tra 40 e 60 km, con rigetti complessivi, tra orlo e fondo, di migliaia di metri; è caratterizzata dalla risalita, lungo le grandi faglie che la delimitano, di imponenti quantità di magmi che alimentano un vulcanismo molto attivo.

La Great Rift Valley africana si estende dall’Eritrea al Mozambico, attraverso la lunga depressione che ospita i grandi laghi africani. Nell’Africa centro-orientale la fossa si divide in due rami, che si separano e si incurvano attorno a una vasta area, per ricongiungersi più a Sud e formare un’unica fossa, che raggiunge la costa dell’Oceano Indiano di fronte al Madagascar. Verso Nord questa enorme lacerazione della crosta prosegue nel Mar Rosso, nato da una struttura analoga allargatasi, in circa 20 milioni di anni, fino alle dimensioni attuali, e si collega, attraverso il Golfo di Aqaba, alle depressioni del Mar Morto e del Lago di Tiberiade.

Queste due depressioni, poste sotto il livello del mare ( la superficie del Mar Morto è a 400 m, mentre il suo fondo arriva a 800 m), si sono formate come sprofondamenti sul percorso di una profonda faglia con movimento trascorrente, estesa da Aqaba fino alla Siria, lungo la quale la penisola arabica si muove verso Nord rispetto al settore mediterraneo, che si sposta in senso opposto.

Great-Rift-Valley

Un’altra fossa tettonica assai nota è la Valle del Reno, in Germania: è compresa tra due pilastri, che corrispondono ai massicci montuosi dei Vosgi e della Foresta Nera. Un terremoto «inaspettato», provocato probabilmente dal movimento della crosta lungo uno dei sistemi di faglie che la delimitano e che sono, evidentemente, ancora attivi, si verificò nel 1992 e colpì i Paesi Bassi, al confine tra il Belgio e la Germania.

Le fosse tettoniche sono anche quelle depressioni che segnano l’asse delle dorsali oceaniche e che sono sede di fenomeni di espansione della crosta oceanica.

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Approfondimenti

Se vuoi approfondire l’argomento trattato in questo post ti consiglio i seguenti testi:

  • Capire la Terra;
  • Structural Geology;
  • Plate Tectonics: Continental Drift and Mountain Building.
Antonio Nirta
Antonio Nirta
Geologo classe '86, laureato in Scienze e Tecnologie Geologiche all'Università di Pisa. Oltre a fare divulgazione geologica, svolgo la libera professione di geologo ed insegno Matematica e Scienze. Adoro la scienza, la tecnologia e la fotografia. Lettore appassionato dei romanzi fantasy e dei romanzi storici, ho un debole per la pizza e tifo Juve.

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