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Secondo degli studi riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, il cratere si trova nella penisola dello Yucatan, Messico: più precisamente si tratta del cratere di Chicxulub (coordinate: 21°24′00″N 89°31′00″W).
Quando è stato scoperto il cratere di Chicxulub
Questo cratere, scoperto negli anni 90 del secolo scorso da Alan R. Hildebrand, ha un diametro di 180 Km e una pofondità di 20 Km.
Il cratere è stato individuato grazie a delle analisi fatte su carote di perforazione estratte da una compagnia petrolifera e grazie a delle analisi gravimetriche.
Quando si è formato il cratere di Chicxulub
La meteorite, di 10 km di diametro, è caduta sul nostro pianeta circa 66MA fa (Limite K-T). All’epoca la Terra non appariva come ai giorni nostri: infatti i continenti non erano dove sono oggi ed erano abitati da specie viventi molto diverse da quelle odierne. L’impatto di questa meteorite ha provocato l’estinzione del 70% degli esseri viventi presenti all’epoca sul nostro pianeta.
Lo scenario dell’impatto
L’impatto fu talmente violento che i detriti furono “sparati” fin sullo spazio e sul resto del pianeta. Furono generati un terromoto apocatilittico e calore enorme, trasporato da un’onda d’urto impressionante.
Al fuoco seguì l’acqua. L’impatto dell’asteroide sulla crosta ha provocato giganteschi tsunami, testimoniati da numerose tracce nell’attuale costa Caraibica e ad est degli attuali USA. Inoltre i detriti che prima erano stati espulsi sono ricaduti sulla terra producendo impatti multipli sulla superficie terrestre.
Inoltre sotto l’oceano c’era uno strato calcareo-gessoso (solfato di calcio) il quale con l’impatto contribuì alla formazione di spesssime nubi di anidride solforosa che, oltre ad oscurare la luce del Sole, generarono piogge acide letali per la vegetazione e gli altri esseri viventi.
Il limite K-T
Una testimonianza evidente della caduta di questa meteorite è anche uno strato ricchissimo in iridio, che si trova in tutto il mondo. L’iridio è un elemento non comune sulla crosta terrestre perché, essendo un elemento siderofilo, si è accumulato nel nucleo terrestre durante le fasi di differenziazione del pianeta.
Questo strato che demarca il limite K-T, ovvero il passaggio dal Cretaceo al Terziario, è visibile in diversi punti del globo terrestre. In Italia, ad esempio, il limite è osservabile a Gubbio.
Approfondimenti
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1 Comment
Salve, essendo stato diversi anni fa in Messico e precisamente nell’area tra Cancun, Valladolid e Chichén Itza’, ho notato la presenza di cavità naturali chiamate “cenotes” e ora sto’ scoprendo la loro relazione con l’impatto del corpo celeste. Potrebbe descrivermi la loro origine e la relazione con l’impatto di 66 milioni di anni fa? Grazie